
La nazionale norvegese protesta contro i mondiali in Qatar
E’ raro che il calcio si esponga politicamente contro un evento, in special modo se questo evento lo riguarda.
Il caso della nazionale di calcio norvegese è emblematico: i giocatori sono scesi in campo nel pre-partita indossando
una maglia con scritto: “rispetto dentro e fuori dal campo”.
Ma qual è il motivo della protesta?
La motivazione è molto seria: secondo alcuni dati, per costruire gli stadi, le strade, le metropolitane, gli hotel e tutto ciò che
comporta ospitare un mondiale di calcio (quello in Qatar è previsto nel 2022), hanno perso la vita oltre 6500 operai.
Si tratta di personale sfruttato con orari lavorativi disumani, in assenza di condizioni di sicurezza adeguate e sottopagato.
Insomma oltre 6500 vite spezzate da uno Stato che ha un solo obiettivo per questi mondiali: il dio denaro.
Non se ne parla sui principali quotidiani perchè è una verità scomoda che creerebbe crisi diplomatiche in rapporti delicatissimi
tra occidente e medio-oriente.
Ma non è giusto, i diritti dei lavoratori devono essere universalmente riconosciuti e le vite umane interrotte per un evento
non trovano una giustificazione logica.
Il mio pensiero va a chi ha perso la vita e va ai calciatori norvegesi che hanno avuto il coraggio di rivolgere l’attenzione
verso una tragedia silenziosa.